Secondo una ricerca di The Software Alliance le PMI italiane sono a forte rischio di attacchi cibernetici proprio a causa dei dipendenti che non comprendono le minacce e il livello di sicurezza richiesto.

I dipendenti non sanno riconoscere i rischi legati all’utilizzo delle tecnologie nello svolgimento delle normali funzioni lavorative. Ad esempio il 70% non ritiene che utilizzare un semplice dispositivo come una USB possa rappresentare una minaccia, mentre il 60% non crede che installare un’applicazione senza i diritti di amministratore costituisca un rischio. Infine oltre il 60% non ritiene che il download non autorizzato di musica o film possa mettere in pericolo l’azienda.

Non sono solo i dipendenti italiani ad essere poco attenti. Anche in Germania, Polonia e UK i dipendenti si espongono molto spesso alle cyber minacce. Secondo un’indagine di Opinium Research, solo il 32% installa solamente applicazioni in linea con la policy di sicurezza e meno della metà aggiorna i software sui propri dispositivi aziendali (42%).

Tuttavia, parte di questo scarso senso di responsabilità è da attribuirsi all’azienda stessa. Le specifiche misure implementate dalle aziende per affrontare le cyber minacce sono carenti:

  • Solo il 19% ha attivato per i dipendenti training di sicurezza informatica dedicati
  • Solo il 25% delle aziende ha implementato policy più severe di sicurezza o utilizzo (relativamente all’accesso ai servizi)
  • Solo il 18% dei dipendenti ha ricevuto linee guida sulle best practice

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(Fonte: CIO business technology leadership)
https://www.cwi.it/cio/sicurezza-dipendenti-italiani-sono-irresponsabili_42116923

 

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